Leo Chiosso è stato un autore italiano che si è distinto per il suo grande talento creativo dalla metà degli anni 50 fino alla sua morte avvenuta nel novembre del 2006.
Autore televisivo, sceneggiatore cinematografico, scrittore di romanzi e poeta, ha firmato molte delle più belle canzoni sella storia della musica leggera italiana.
Questa sua incredibile “poliedricità” è stata, di fatto, il suo marchio di fabbrica. Infatti cercando di autodefinirsi, rubando una gergalità di stampo calcistico, scherzando con il suo grande amico Giampiero Boniperti, diceva di essere “un elemento atipico a tutto campo”. Un fuoriclasse che non può essere limitato da un ruolo preciso perchè, per rendere al massimo delle sue potenzialità, deve essere libero di spaziare a 360 gradi e senza vincoli.
Ed ecco che allora, leggendo “Idillio nel fragore di Broadway “, una raccolta di novelle di Damon Runyon, giornalista e scrittore newyorkese vissuto durante l’epopea del proibizionismo, famoso anche per aver scritto la novella “Guys and Dolls” da noi più conosciuta come “Bulli e Pupe”, inventa di sana pianta e cuce addosso all’amico Ferdinando Buscaglione il personaggio di Fred, quello “dal whiskey facile”, e sul mondo della musica dell’epoca si abbatte un’autentico uragano innovativo. Mentre a San Remo vinceva Grazie dei Fiori, la premiata ditta Chiosso-Buscaglione, sfornava successi in serie: Eri piccola, Che bambola, Teresa non sparare, Porfirio Villarosa, Che notte quella notte, Love in Portofino, solo per citare alcune delle oltre 50 canzoni scritte e portate alla ribalta dalla coppia.
Nel febbraio del 1960, a Roma, Buscaglione muore improvvisamente in un incidente automobilistico mentre era all’apice del successo. Stava finendo di perfezionare il doppiaggio del suo primo Film da protagonista, appena finito di girare a Cinecittà con il grande Totò e Paolo Panelli, la cui sceneggiatura era naturalmente firmata da Leo Chiosso. Il titolo del film, che doveva essere A qualcuno piace Fred, verrà cambiato in Noi duri e la pellicola uscirà postuma.
Il dramma di Buscaglione travolge e stravolge l’esistenza di Leo, che pensa seriamente al ritiro dalle scene. E’ crollato tutto e nulla è più come prima e così inizia un periodo sabbatico che si prospetta molto lungo. Ma non sarà così perchè la vita spesso ha dei risvolti che proprio non ti aspetti. Infatti il destino di Leo, come per magia, va ad incrociarsi proprio nei primi mesi del 60 con quello di un’altra artista incredibile, la grandissima Mina Mazzini.
Lei è incinta di Massimiliano e, assillata dai paparazzi, spesso si rifugia a casa Chiosso dove Caterina, la moglie di Leo, ha appena dato alla luce il primo genito Fred (porta il nome di Buscaglione, appena scomparso e padrino predestinato) e tanto per passare il tempo impara dall’amica i primi rudimenti premaman… In questi giorni, sereni ma rassegnati e difficili, Mina ne approfitta per “lavorare ai fianchi” Leo e come la goccia e che scava la montagna riesce a convincerlo che “the show must go on”.
A questo punto Leo rialza la testa e riparte. Ed è qui che viene fuori l’ elemento atipico a tutto campo. Scrive canzoni famosissime come Parole, parole (proprio per Mina), Grassa e bella per Louis Armstrong , Una ragazza in due per i Giganti, Montecarlo per Johnny Dorelli, Torpedo blu per Gaber, Ma come ho fatto per la Vanoni, Canto anche se sono stonato e Legata ad uno scoglio per Lelio Luttazzi e moltissime altre… dai testi per le canzoni passa a quelli per i varietà televisivi. I programmi sono moltissimi. Spulciando il lunghissimo elenco troviamo la famosa Canzonissima scritta con Dario Fo e censurata dopo poche puntate, La tintarella con Gino Bramieri, Stasera Rita con Lina Wertmuller ed Antonello Falqui, Teatro 10 con mina ed Alberto Lupo, Il signore ha suonato? con Enrico Simonetti, Come ti erudisco il pupo con Marcello Marchesi, svariate edizioni di Buonasera con… e, tanto per non dilungarsi eccessivamente, è stato l’autore della miniserie televisiva Le avventure di Laura Storm con Lauretta Masiero ed Aldo Giuffrè per la regia di Camillo Mastrocinque.
Inoltre ha scritto molte commedie tetrali come, per esempio, Scusa mi presti tua moglie ? per Nino Taranto, Il marito in collegio (adattamento del famoso romanzo di Guareschi) e Vergine leone e capricorno con entrambi i fratelli Taranto in scena.
Ha collaborato come giornalista con La Stampa, Paese Sera ed il Messaggero. Per il cinema ha fatto sia il soggettista che lo sceneggiatore.
Come romanziere ha scritto Kuore una molotov per De Amicis, Fiat Blues (una raccolta di racconti popolani nella Torino anni 70), una raccolta di poesie intitolata Tempo stracciato con il commento fotografico del figlio Fred (fotografo professionista) ed infine, nel 2007, esce postumo il suo ultimo manoscritto I giorni di Fred, che ci raccontano un Buscaglione ancora ragazzo ed inedito.
A tempo perso, forse per puro divertimento, ha scritto anche due canzoni per lo Zecchino d’Oro: Il lungo, il corto e il pacioccone (musica di Gorni Kramer) ed Il topo Zorro.
Insomma: “elemento atipico a tutto campo” più di così…..
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